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2008


Alex Donadio: Studio di fattibilità & Concept 

Marengo (AL)

client: Provincia di Alessandria

www.marengomuseum.it

Pensare un museo napoleonico oggi da inserire in una villa d’epoca è far rivivere la Storia. La storia della villa, la storia del passaggio delle truppe napoleoniche, la storia del cambiamento del territorio, delle leggi, dei costumi, di quella ‘rivoluzione’ importata. In questo modo l’indagine storica e la raccolta di immagini-testimonianze diventa nel museo riappropriazione della memoria del territorio. Quindi luogo della verità assoluta tratta dalle fonti della Storia ma anche luogo della teatralizzazione, dove la Storia ‘si spiega’ come successione di eventi spostati nello spazio e sottratti alla linearità temporale. L’approccio al pensiero architettonico per questo museo non è stato quello stabilito da ‘modelli’ architettonici, da riferimenti culturali d’architettura, piuttosto si potrebbe dire che è stato un approccio interdisciplinare, sicuramente di tipo speculativo storico-umanistico. Dopo aver effettuato ricerche e attente indagini storiche, due fonti ci sono sembrate possibili linee guida per questo studio di fattibilità del possibile nuovo museo, fondamentali poi per realizzare spazi, visualizzare azioni, delineare percorsi, per raccontare la Storia. Per realizzare, se volete, una lettura a feed-back ma proprio per questo per restituire il “Mito”. Una fonte, che a nostro avviso diventava la ‘pietra angolare’ del progetto del nuovo Museo Marengo, era Il ‘Rapporto’della battaglia scritto dal capo di stato maggiore generale Berthier e ‘corretto’ diverse volte da Napoleone Bonaparte prima di essere inviato a Parigi. Altra fonte, non meno angolare, addirittura ‘fisicamente’ angolare, ci è sembrata quella che a Marengo in ricordo della vittoria doveva essere dedicata una città ideale e Napoleone stesso pose la prima pietra della piramide celebrativa che doveva sorgere al suo centro. Prendiamo a prestito le parole di Carlo Scarpa, uno degli architetti più straordinari che l’Italia abbia avuto: “Restaurare è immettere tracce di nuovo nell’esistente attraverso i materiali e le tecniche frammentarie dell’allestimento” per la nostra metafora progettuale: il museo come ‘tracce’ di nuovo per ‘restaurare’ la Storia.